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Immagine del redattoreAlberto Langione

Movember - I tumori del polmone e del Tratto Gatrointestinale

Il Nostro approfondimento di dicembre sul Movember, prosegue ore verso altre due patologie che, a prima vista, non avrebbero nulla a che fare con il sesso biologico. Eppure, oggi come nel passato, a morire per queste due patologie sono maggiormente i maschi rispetto alle femmine Che patologie? Stiamo parlando di tumore ai polmoni e di tumore al tratto gastrointestinale. Perché succede questo? Andiamo a scoprirlo.


Tumore al polmone

Il tumore al polmone è una delle principali cause di morte nel mondo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2020 sono stati diagnosticati circa 2,2 milioni di nuovi casi di tumore al polmone, con una maggiore incidenza e mortalità tra gli uomini. Globalmente, la mortalità maschile per questa patologia è superiore del 50% rispetto a quella femminile.

In Italia, i dati dell'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) indicano che il tumore al polmone è il terzo più comune tra gli uomini, con un tasso di mortalità significativamente superiore rispetto alle donne.

Tumori del tratto gastrointestinale

Il sistema gastrointestinale comprende una serie di organi soggetti a tumori, tra cui esofago, stomaco, colon e fegato. Gli uomini hanno una maggiore prevalenza e mortalità per questi tipi di tumore. Ad esempio, nel 2020:

  • Il cancro al fegato ha colpito circa 905.000 persone, con il 67% dei casi registrati tra gli uomini.

  • Il cancro al colon-retto, il terzo più comune al mondo, ha mostrato una mortalità maschile del 30% superiore rispetto a quella femminile.


2. Fattori biologici e metabolici

Fattori ormonali

Questo è un argomento di cui abbiamo già scritto diverse volte e che potete recuperare in diversi articoli. Gli ormoni sessuali giocano un ruolo cruciale nelle differenze di rischio. Gli estrogeni, che proteggono le donne in pre-menopausa, mostrano effetti anti-infiammatori e antiossidanti che riducono il rischio di tumori. Negli uomini, la maggiore esposizione al testosterone può contribuire alla promozione di alcuni processi tumorali.

Differenze metaboliche

Gli uomini tendono a metabolizzare sostanze tossiche, come quelle presenti nel fumo di sigaretta o nell'alcol, in modo diverso rispetto alle donne. Ad esempio, il metabolismo epatico maschile è spesso più lento per alcune sostanze cancerogene, aumentando il tempo di esposizione dell'organismo a composti tossici.


3. Comportamenti e stili di vita

Il fumo

Il fumo di sigaretta è il più forte fattore di rischio per il tumore al polmone. Gli uomini hanno storicamente fumato di più rispetto alle donne, una tendenza ancora evidente in molte parti del mondo:

  • In Italia, circa il 26% degli uomini è fumatore, rispetto al 18% delle donne.

  • Il fumo è responsabile di circa l'85% dei tumori al polmone, e il rischio cumulativo aumenta con la durata e l'intensità dell'abitudine.

L’alcol

Il consumo di alcol è un altro importante fattore di rischio per i tumori gastrointestinali. Gli uomini consumano alcol più frequentemente e in quantità maggiori rispetto alle donne. L'alcol è collegato al cancro di esofago, stomaco e fegato, con una correlazione dose-dipendente:

  • Gli uomini italiani consumano in media circa il 25% di alcol in più rispetto alle donne, secondo i dati ISTAT.

Bere e fumare: "cose da uomini"

Per lungo tempo, il consumo di alcol e tabacco è stato strettamente associato alla mascolinità. Questi comportamenti, radicati in contesti storici e culturali, venivano utilizzati per definire l'identità maschile, soprattutto nei secoli XIX e XX, creando una forte associazione tra il fumo, il bere e l'idea di "uomo virile". Questa percezione ha avuto conseguenze durature sullo stile di vita e sulla salute degli uomini, contribuendo alle disuguaglianze di genere in ambito sanitario.

  1. Tabacco: il simbolo del potere maschile: La diffusione del tabacco in Europa nel XVI secolo, importato dalle Americhe, inizialmente era riservata alle élite maschili. Fumare divenne rapidamente un simbolo di status e potere, con i sigari e, più tardi, le sigarette associati a figure di autorità e forza. Nel XX secolo, il marketing del tabacco ha consolidato questa immagine. Aziende come Marlboro hanno introdotto figure come il "Marlboro Man", un cowboy virile e indipendente, per promuovere le sigarette come un prodotto per uomini forti e liberi. Questi messaggi pubblicitari hanno rafforzato l'idea che il fumo fosse una dimostrazione di virilità e autonomia, contribuendo a una maggiore prevalenza di questa abitudine tra gli uomini.

  2. Alcol: una tradizione maschile: Anche il consumo di alcol ha profonde radici storiche. Nel XIX secolo, pub e taverne erano spesso luoghi riservati agli uomini, spazi dove si socializzava, si discuteva di politica e si costruivano relazioni professionali. Bere alcol, soprattutto birra e liquori forti, era considerato un segno di robustezza e resistenza fisica. Nei primi del Novecento, durante il periodo del proibizionismo negli Stati Uniti (1920-1933), il consumo illegale di alcol divenne un atto di ribellione che rafforzava l'immagine dell'uomo che sfida l'autorità.


4. Conseguenze per la salute e la percezione del rischio

Un retaggio culturale pericoloso

Questi comportamenti, idealizzati come simboli di forza, hanno avuto effetti devastanti sulla salute maschile:

  • Il fumo è responsabile di 8 milioni di morti ogni anno nel mondo, con gli uomini che rappresentano oltre il 70% delle vittime.

  • Il consumo eccessivo di alcol è associato a malattie epatiche, tumori gastrointestinali e incidenti, con una mortalità maschile molto più alta rispetto a quella femminile.

Percezione del rischio

Gli uomini, educati a considerare il fumo e il bere come "normali", tendono a sottovalutare i rischi associati a queste abitudini. Studi mostrano che gli uomini sono meno propensi a smettere di fumare rispetto alle donne e più inclini a consumare alcol in quantità pericolose.


5. Guardando al futuro

Negli ultimi decenni, le campagne di sensibilizzazione hanno cercato di rompere il legame tra mascolinità, fumo e alcol. Tuttavia, le radici culturali di questi comportamenti sono difficili da sradicare. Gli uomini continuano a fumare e bere di più rispetto alle donne, specialmente in Paesi dove le norme tradizionali di genere sono ancora forti.

Nei Paesi scandinavi, grazie a politiche sanitarie mirate, il consumo di tabacco e alcol tra gli uomini è diminuito drasticamente, dimostrando che cambiamenti culturali e politiche pubbliche possono avere un impatto significativo.


6. Campagne di prevenzione: un gap di genere

Le campagne di prevenzione e sensibilizzazione spesso si concentrano maggiormente sulle donne, specialmente per tumori come quello al seno o al collo dell'utero. Tuttavia, la prevenzione del cancro al polmone e dei tumori gastrointestinali riceve meno attenzione, con un impatto negativo sulla consapevolezza maschile.

Accesso limitato alla prevenzione

In molte società, gli uomini hanno meno probabilità di accedere a controlli medici regolari. In Italia, ad esempio, solo il 20% degli uomini si sottopone a visite preventive per patologie gastroenteriche, rispetto al 40% delle donne.

In Italia, il test per la ricerca di sangue occulto nelle feci, che può rilevare precocemente il tumore al colon-retto, è utilizzato dal 30% in meno degli uomini rispetto alle donne.



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